di Lorenzo Parolin[L8/829]
Il mondo in cui viviamo è stato deturpato sia dal peccato originale dell’uomo che da quello originale degli angeli ribelli. Nel mondo, oggi, il male la fa da padrone. E poiché per l’uomo il male rimane un mistero impenetrabile, Cristo è venuto a dirci che l’universo sarà rigenerato per mano sua, ma anche con il concorso degli uomini di buona volontà. L’operazione di salvataggio parte da questa vita, ma la soluzione finale (l’epilogo) si avrà oltre la Storia. Il male sarà estinto (spento) solo alla fine, non prima. Per dirla con San Paolo, “La creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto.” (Rom 8,22). Il feto spirituale cresce e si sviluppa di qua, ma viene alla luce nell’aldilà (oltre la morte). La vita terrena è dunque una grande gestazione e noi siamo delle partorienti intente a dare alla luce qualcosa di eterno. E come la mamma soffre, ma lo fa in un certo senso volentieri, perché ha uno scopo, così i dolori che patiamo in questa vita non sono di morte, bensì di rigenerazione. Soffriamo per qualcosa di vitale. - Ma corri! Va a raccontarle ad un altro queste panzane. - Capisco che tutto questo sia poco credibile, ma proprio per questo Cristo è venuto a condividere la pesante condizione umana e a soffrire con amore le sue doglie che a tutti erano sembrate di morte. Invece, più di qualcuno ha testimoniato di averlo visto risorto, vittorioso sulla morte. Questa è la grande novità e insieme la grande speranza. - Ancora insisti con queste fantasie insensate? Non capisci che nei concetti di amore, di vita futura, di risurrezione non c’è niente di concreto? - Non è vero, prova a mettere in pratica il messaggio evangelico dell’amore a Dio e al prossimo: toccherai con mano la differenza. L’amore genera già da subito uno stato di cieli nuovi e terra nuova dentro di noi quale anticipo della condizione in cui vivremo dopo la rigenerazione. Questa gioia è palpabile! I testimoni ormai sono moltissimi. Vuoi trovare un po’ di felicità e di pace? La chiave che apre questa porta è portare la propria croce, cioè sopportare pazientemente i mali e le sofferenze che ci piovono addosso, e offrire il tutto all’Eterno come ha fatto Cristo. Credi forse che possa ottenere di più chi propone la rivoluzione contro il male con l’intento di instaurare un mondo ideale qui sulla terra? Il male e la sofferenza sono materie prime preziose! E le anime che non accetteranno la prova della croce? Daranno luogo a degli aborti: nell’aldilà nasceranno morte.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/829]